Societa’/Bottini

Il lavoro del lavoro – Aldo Bottini, Alberto Orioli – Il Sole 24 Ore (2023)

In alcune serie Tv, soprattutto in quelle che vedono protagonisti i team investigativi, c’e’ spesso, tra i protagonisti, una persona disabile ma abilissima al computer, addetta alla ricerca informatica e sovente risolutrice, in sequenze al cardiopalma, delle situazioni piu’ difficili; poi ci sono agenti, detective o analisti appartenenti al mondo Lgbt+ le cui vicissitudini familiar-sessuali intervallano il racconto delle loro gesta sul campo ne’ piu’ ne’ meno come accade per i loro colleghi etero […]
In definitiva, e’ il portato ideale della cultura della diversity e dell’inclusione, nata negli anni ’80 tra Usa e Canada, e approdata con non poco ritardo anche in Europa e da noi in Italia.
Oggi molte aziende hanno il diversity e inclusion manager: dati alla mano – pre-pandemia – si stima che nel 2019 oltre un quinto delle imprese (il 20,7%, pari a oltre 5.700 unita’) abbia adottato almeno una misura non obbligatoria per legge con l’obiettivo di gestire e valorizzare le diversita’ tra i lavoratori legate a genere, eta’, cittadinanza, nazionalita’ e/o etnia, convinzioni religiose o disabilita’.
E’ coinvolto il 34% delle imprese di grandi dimensioni (con almeno 500 dipendenti) e il 19,8% delle imprese piu’ piccole (50-499 dipendenti) […]
L’obiettivo principale delle azioni di diversity management e’ quello di migliorare al massimo l’ambiente lavorativo eliminando innanzitutto forme di discriminazione, molestie o intimidazioni […]
Gran parte del lavoro e’ volto anche a superare pregiudizi, a stabilire un linguaggio che eviti settarismi o stereotipi, a evitare errori di percezione e di valutazione che possano danneggiare i buoni rapporti interni all’impresa e il clima lavorativo. Obiettivo finale: la pace sociale e una sorta di ricerca della felicita’ aziendale come paradigma gestionale che diventa precondizione per migliorare al massimo la reputazione del marchio e attrarre talenti […] Con la consapevolezza che ogni azione di ottimizzazione interna ha una proiezione all’esterno e contribuisce a configurare l’immagine dell’azienda e dei suoi marchi presso gli stakeholder e soprattutto presso i consumatori.
E quindi da un’idea di onere si passa a una prospettiva di opportunita’. La vigilanza dei social media e della comunita’ della rete diventa molto rilevante ai fini della valutazione di queste azioni e aumenta il valore dei programmi sul diversity e inclusion management.

Info:
https://www.ilsole24ore.com/art/il-lavoro-lavoro-AEtnOaWD
https://www.ilriformista.it/il-lavoro-del-lavoro-dallo-smart-working-ai-rider-il-libro-guida-per-non-cadere-nella-trappola-tra-nostalgia-e-cambiamento-360872/

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