Non e’ mai stata cosi’ veloce la rivoluzione continua della tecnologia, cosi’ rapida da richiedere uno sforzo enorme nell’adattare anche la formazione di chi, con quelle tecnologie, deve interagire come gestore, come lavoratore e come consumatore.
E’ anche per questo che il mercato del lavoro italiano amplifica piu’ di altri un fenomeno globale: quello del cosiddetto mismatch tra domanda e offerta di lavoro.
E’ una evoluzione di quella che John Maynard Keynes aveva chiamato «la malattia della disoccupazione tecnologica»: si trattava dei posti di lavoro soppressi dall’automazione, ma oggi si tratta anche dei posti di lavoro che servirebbero per gestire le tecnologie e non si trovano perche’ i curricula non sono adatti alla domanda che viene da industria e servizi alle prese con la rivoluzione digitale.
Boston Consulting in una celebre ricerca ha stimato in 1,4 miliardi le persone interessate al mismatch lavorativo nel 2030 nel mondo.
In Italia sono 10 milioni (38,2%) i lavoratori coinvolti nel gap nelle competenze […]
E anche le parti sociali e i corpi intermedi cercano una strada alternativa: e’ il caso di MetApprendo, piattaforma digitale con badge e blockchain, operativa da quest’anno per 1,5 milioni di lavoratori, o del Fondo For.Te., pensato per la formazione di oltre un milione di dipendenti del settore terziario che sempre da quest’anno rilascera’ gli Open Badge a tutti i lavoratori che utilizzeranno la formazione blended finanziata dal fondo […]
La stabilita’ lavorativa, nel futuro, dipendera’ sempre meno dalla forma contrattuale e dalle connesse tutele legali, quanto piuttosto da una adeguata formazione, non acquisita una volta per tutte ma destinata a continuare per tutta la vita lavorativa.
Info:
https://www.ilsole24ore.com/art/il-lavoro-lavoro-AEtnOaWD