La spaventosa concentrazione del potere economico nelle mani di una ristretta oligarchia plasma a sua immagine l’intero sistema dei rapporti in cui viviamo.
Ovvero, induce una corrispondente concentrazione di tutti i processi produttivi associati all’esercizio del potere: dalla scienza, all’informazione, alla propaganda, fino al potere politico in senso stretto e alle istituzioni che lo regolano.
Accade cosi’ un fenomeno di cui siamo ormai chiaramente testimoni: dal punto di vista decisivo della politica economica e sociale, l’azione di governo e’ in larghissima misura sempre esattamente uguale a se stessa.
Che si tratti di democratici o repubblicani, di progressisti o conservatori, le differenze tra i partiti che di volta in volta escono vincenti dalla selezione democratica e sono chiamati a governare appaiono sempre piu’ limitate.
Talvolta lo scontro tra queste compagini politiche si infiamma, come e’ avvenuto nelle prime fasi del “decennio populista”. Ma si tratta di una dialettica che in fin dei conti riflette solo tensioni interne alla classe dominante, soprattutto tra grandi capitali transnazionali e piccoli capitali nazionali in competizione tra loro. Per la classe lavoratrice e le fasce sociali piu’ deboli cambia ben poco, perche’ tutti i governi restano sempre soggetti al medesimo imperativo: reprimere le istanze egualitarie delle classi subalterne, se necessario anche restringendo lo spazio delle liberta’ civili e politiche.
Info:
https://www.emilianobrancaccio.it/2022/01/03/democrazia-sotto-assedio/
https://www.ilponterivista.com/blog/2021/06/24/democrazia-sotto-assedio/
https://www.micromega.net/brancaccio-capitalismo/
https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/22123-sandor-kopacsi-su-democrazia-sotto-assedio-di-brancaccio.html
https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/democrazia-sotto-assedio-29606