La globalizzazione ha percio’ smentito le previsioni iniziali di Washington e dei governi occidentali su un ulteriore ampliamento della propria sfera d’influenza e di penetrazione economica su scala planetaria.
Cina e India hanno preso il largo, mentre l’America e l’Europa sono state frattanto azzoppate da quella sorta di boomerang che e’ stata la grande crisi esplosa nel 2008.
L’assenza di norme adeguate che assicurassero una reale governance multilaterale della globalizzazione e gli effetti patologici di una straripante finanziarizzazione dell’economia hanno infatti agito da principali generatori del devastante cortocircuito avvenuto nel cuore del sistema capitalistico. Al punto da evocare i fantasmi del drammatico crollo nel 1929 di Wall Street e della Grande depressione perpetuatasi negli anni Trenta.
Quanto sia stato dirompente l’impatto sulle societa’ occidentali del sisma avvenuto fra il 2007 e il 2008, al culmine di una stagione di convulse speculazioni finanziarie, lo si seguita a constatare ai giorni nostri in forme e dimensioni sempre piu’ evidenti. Poiche’ s’e’ infranto non solo un insieme di certezze e garanzie di stabilita’ e sicurezza; ma perche’ si sono moltiplicate, in seguito a una dilatazione delle disuguaglianze sociali, le apprensioni e le angosce a tal punto che esse sono divenute una condizione esistenziale intrinseca per una parte crescente delle classi popolari.
Info:
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858140710
http://www.economiaitaliana.it/it/articolo.php/Chi-vince-e-chi-perde-nella-grande-sfida-globale-per-la-egemonia-del-mondo?LT=CULT&ID=39848