Il populismo non e’ un’ideologia: leader, partiti e governi populisti usano le ideologie finche’ gli servono e poi le buttano, come fazzoletti di carta.
Il populismo e’ piuttosto uno stile politico: con tutte le ulteriori vaghezze connesse alla nozione di stile.
In assenza di una dottrina o di un’ideologia comune, infatti, fra i vari populismi c’e’ solo «un’aria di famiglia», e in particolare somiglianze comunicative, retoriche, argomentative. I vari populismi, in altri termini, sono accomunati quasi solo dai loro slogan, adottati esclusivamente per l’efficacia propagandistica dimostrata. «America first» in Italia diventa «Prima gli italiani» […]
In conclusione, elenco tre argomentazioni (o argomenti, all’inglese) che innescano il cortocircuito populista fra istituzioni e media […]
Il primo argomento populista, ovviamente, e’ l’appello al popolo, che gioca sull’equivoco fra il senso tecnico di «popolo» (tutti i cittadini) e il senso ordinario (il popolo populista, ossia la massa, il volgo, il popolino).
Per mostrare come funziona questo abracadabra, basta sostituire «popolo» con «popolazione», «gli utenti del web» o, piu’ realisticamente, «l’insieme dei miei follower», e l’incantamento svanisce […]
Il secondo argomento populista, complementare al primo, e’ appunto l’antipluralismo: l’espulsione dal popolo di una sua parte, demonizzata da un lato come «elite», «establishment», «Kasta», dall’altro come «migranti», «parassiti», «zecche». Demonizzazioni che possono anche combinarsi, facendo di elite e migranti parti di uno stesso complotto […]
Il terzo argomento populista e’ la rappresentanza diretta, mix di democrazia diretta degli antichi e democrazia rappresentativa dei moderni.
Info:
https://www.illibraio.it/libri/mauro-barberis-come-internet-sta-uccidendo-la-democrazia-9788832962741/
https://www.lankenauta.it/?p=18988