I prodotti e i servizi del capitalismo della sorveglianza non sono oggetto di uno scambio di beni. Non pongono un rapporto di reciprocita’ costruttivo tra produttore e consumatore.
Sono al contrario “esche” che attirano gli utenti in operazioni nelle quali le loro esperienze personali vengono estratte e impacchettate per gli scopi di altre persone.
Non siamo i “clienti” del capitalismo della sorveglianza.
Un vecchio detto sostiene “se e’ gratis, il prodotto sei tu”, ma anche questa visione e’ sbagliata.
Noi siamo le fonti del fondamentale surplus del capitalismo della sorveglianza: l’oggetto di un’operazione di estrazione della materia prima tecnologicamente avanzata e sempre piu’ inesorabile.
I veri clienti del capitalismo della sorveglianza sono le aziende che operano nel mercato dei comportamenti futuri […]
I capitalisti della sorveglianza sanno tutto di noi, mentre per noi e’ impossibile sapere quello che fanno. […]
Accumulano un’infinita’ di nuove conoscenze da noi, ma non per noi.
Predicono il nostro futuro perche’ qualcun altro ci guadagni, ma non noi.
Capitalismo/Zuboff
Shoshana Zuboff – Il capitalismo della sorveglianza. Il futuro dell’umanita’ nell’era dei nuovi poteri – Luiss (2019)