L’Ufficio per le statistiche nazionali del Regno Unito sta conducendo un esercizio analogo dal 2002, da quando cioe’ ha pubblicato il suo primo conto satellite per le attivita’ domestiche.
Ha scelto un approccio diverso rispetto a quello adottato dai ricercatori americani: invece di contare le ore di attivita’ e applicare un salario standard, ha cercato di attribuire un valore monetario alla «produzione» delle famiglie, come il numero di pasti preparati e il numero di bambini accuditi.
Alcuni studi hanno rilevato che le famiglie sono in grado di indicare con facilita’ la frequenza con cui utilizzano la lavatrice, il tipo e la quantita’ dei pasti preparati e cosi’ via […]
Il documento divide i lavori domestici in sei categorie: alloggio, compresi i lavori di manutenzione fai da te; trasporto (tutte quelle corse in auto alle lezioni di danza classica); nutrimento (i famosi spaghetti in scatola tiepidi); servizi di lavanderia; cura dei figli; assistenza a familiari anziani o disabili e attivita’ di volontariato […]
Dopo aver effettuato tutti questi calcoli complessi per il 2000, gli statistici britannici scoprirono che tutto il lavoro domestico non retribuito valeva 877 miliardi di sterline, cioe’ il 45 per cento circa dell’intera attivita’ economica di quell’anno.
Info:
https://www.ilsaggiatore.com/libro/lillusione-della-crescita/
https://www.linkiesta.it/it/article/2019/03/16/ecco-perche-il-pil-e-stupido-e-obsoleto-lo-ha-capito-pure-la-cina/41437/
https://www.che-fare.com/illusione-crescita-felicita-pilling/