E’ grande l’apprensione con cui si guarda al mercato del lavoro.
Nel XX secolo abbiamo creato macchine piu’ forti degli esseri umani. Oggi possiamo fabbricarne anche di piu’ efficienti, per quanto riguarda i lavori di routine. Ma l’intelligenza artificiale rappresenta una sfida superiore.
Possiamo fabbricare macchine che non soltanto portano a termine meglio degli esseri umani i compiti per cui sono state programmate, ma imparano anche meglio, per lo meno in certi ambiti.
Le macchine possono conseguire risultati migliori di noi in diversi impieghi cruciali per il mondo di oggi […]
Naturalmente, in via di principio, l’avanzare della tecnologia dovrebbe riuscire a far vivere meglio tutti i cittadini, cosi’ come dovrebbe farlo la globalizzazione. Con l’avanzare della tecnologia, infatti, la dimensione della torta nazionale cresce e, se la torta da distribuire e’ piu’ grande, tutti in teoria potrebbero riceverne una fetta piu’ grossa.
Ma, con le macchine che sostituiscono il lavoro, cio’ non
accade automaticamente: la diminuzione della domanda di personale, e soprattutto di manodopera non qualificata, fara’ scendere i salari, e dunque il reddito dei lavoratori, anche se il reddito nazionale aumentera’ […]
L’economia del trickle down (economia della percolazione dall’alto verso il basso o effetto cascata) in questo caso non funzionera’, proprio come non ha funzionato con la globalizzazione.
Il governo, tuttavia, puo’ fare in modo che tutti, o per lo meno la maggior parte delle persone, possano prosperare.
Esistono almeno quattro insiemi di politiche necessarie allo scopo.
1) Garantire che le regole del gioco economico siano piú eque […]. Rafforzare il potere di mercato dei lavoratori e indebolire il potere monopolistico delle imprese puo’ creare un’economia piu’ efficiente e piu’ equa.
2) I diritti di proprieta’ intellettuale possono essere definiti in modo che i frutti dei passi in avanti della tecnologia, gran parte dei quali avviene grazie alle fondazioni finanziate dal governo che sostengono la ricerca pura, siano condivisi a piu’ ampio raggio.
3) Politiche fiscali progressive e politiche di spesa pubblica possono contribuire a ridistribuire il reddito.
Infine,
4) si deve riconoscere il ruolo del governo nel facilitare il passaggio dell’economia dalla manifattura al settore dei servizi
Info:
https://www.lacittafutura.it/economia-e-lavoro/capitalismo-progressista-un-ossimoro
https://www.italypost.it/popolo-potere-profitti-joseph-stiglitz/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/06/15/neoliberismo-stiglitz-per-superarlo-serve-un-capitalismo-progressista-che-recida-legami-tra-potere-economico-e-politica/5257897/