Lungi dall’essere un medium di massa, la televisione e’ al contrario uno strumento di demassificazione: essa scinde e isola i soggetti che formano la collettivita’ per offrire loro, simultaneamente e con identiche modalita’, la stessa cosa.
Si coesiste socialmente per condividere un reale che, pero’, si consuma solo isolatamente.
La televisione genera dunque un essere sociologico nuovo, l’eremita di massa. «Ora sono seduti di fronte alla televisione milioni d’individui, separati eppure identici, chiusi dentro la loro gabbia simili a eremiti – non per fuggire dal mondo, ma piuttosto per non perdersi mai neppure un piccolo frammento del mondo in effigie».
Questo reale affettato, frastagliato, inquadrato, formattato,la televisione ci dispensa dal viverlo e dal realizzarlo: ce lo consegna a domicilio come una merce qualsiasi […]
La tecnica televisiva trasforma cosi’ il potere che questo mezzo da’ a coloro che ne dispongono – poter seguire un avvenimento a distanza, poter conoscere il parere dei propri simili senza parlare con loro… – in un dovere: non recarsi piu’ agli eventi e tantomeno costituirli unendosi a quelli che li creano, non piu’ intavolare discussioni con i propri simili.
Gli «eventi» autorizzati restano quelli organizzati dalla televisione, con persone che all’occorrenza fungono da comparse.
Una simile frammentazione e’ ideale per il commercio, poiche’ permette ai commercianti di presentare attraverso la televisione dei prodotti che, dal punto di vista affettivo, diventeranno il surrogato del legame sociale interdetto dal dispositivo mediatico […]
La magia deleteria di questo medium dipende, secondo Anders, dal fatto che presenta un mondo sempre gia’ pensato, fa asserzioni sempre gia’ ponderate. «La televisione fa dimenticare che essa e’ un giudizio gia’ formulato. […]
Il giudizio trasformato in immagine rinuncia alla sua forma di giudizio per far credere al consumatore che non si cerca di fargli credere niente».
Sul piano del pensiero, lo schermo non pretende di trasmettere un’elaborazione intellettuale, ma la verita’ gia’ interpretata, gia’ confezionata, consegnata come un risultato senza che si sia potuto passare attraverso le tappe che l’hanno così sviluppata. Cibo per la mente? Si’ ma premasticato e predigerito.
Info:
https://www.repubblica.it/venerdi/interviste/2017/01/25/news/il_trionfo_della_mediocrazia_spiegato_dal_filosofo_canadese_alain_deneault-156837500/
http://blog.ilgiornale.it/franza/2018/05/27/la-mediocrazia-un-libro-magistrale-del-canadese-alain-deneault-ne-traccia-il-pensiero-e-spiega-come-i-mediocri-hanno-preso-il-potere/